Il lato oscuro della Monogenitorialità.
quando il fiume paterno s'inaridisce e quello materno straripa.
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Quando un padre non è presente in modo sano e completo succede spesso che una madre invada tutti i territori liberi del figlio, o della figlia, per non lasciarli più.

Conscia o non conscia ella può creare col figlio una simbiosi che lo monopolizzerà per tutta la vita, anima e corpo, impedendogli la naturale formazione del carattere, dell'equilibrio e dell'indipendenza mentale.

Si tratta nei fatti di un vero e proprio processo di impossessamento, plagio, intorpidimento e castrazione psicologica.

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...sapere sempre dove sei, attraverso gli occhi
dei miei complici e dei miei controllati.

...crearti un muro intorno, per negarti la realtà
e farti vivere nella fragilità dell'illusione.


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(monologo 1) la parole della grande madre

Vieni qui amore mio.

Io ti scalderò come una gatta
scalda i suoi cuccioli
e come lei ti proteggerò sempre
dal freddo e dai predatori.

NO!! Non uscire là fuori..
Resta con me, nel tepore che respiri,
nel calore che ti dono,
nella casa che è limbo
del tuo cuore fragile.

Fuori c'è un mondo troppo malvagio,
che non ha pietà
per chi vive e lo affronta.

Di coloro che escono,
che ne è.. nessun lo sa,
ne io ne Dio
possiamo sapere il loro futuro,
ma... una cosa è certa sai...

Il lor sangue gela
e freddo è il cuor loro
e privo di pulsazioni,
non scalda il loro corpo
freddo e rattrappito anch'esso
dal glacial vento che li ferisce,
che li penetra e più non li lascia,
finchè sbattuti di qua e di là
un di' moriranno nel dolore
di mille squarti e di graffianti lame

... ma nessuno saprà mai di loro,
della loro morte e del loro dolore,
nessuno, al tepor della propria casa,
potrà mai udire le loro urla di sofferenza
che gli si amplificheranno in corpo
una pressione che li schiaccerà in se stessi
e poi li farà esplodere e dilaniare
d'ogni organo e d'ogni linfa
così che in mille parti saranno divisi,
più piccole di un atomo
ed impercettibili agli umani strumenti
e per sempr'eterno sarà per loro
il dolore universale...

...allora ...figlio mio...
vuoi ancora uscire?



(monologo 2) le parole del figlio della grande madre e del padre silente


(quattro mura senza un tetto)

Sento da lontano fischiare il vento
e con se non porta ne un grido, ne un lamento,
poi piano piano si avvicina,
si ride e si parla,
si grida ma di gioia e felicità.

Perchè io son così triste
perchè il vento si ferma qui a me
e s'infrange nel muro della mia solitudine
perchè io non possa sentire anche nel corpo
quelle grida e quelle risate,
perchè non possa anch'io nel vento gridare
a chi sta dopo di me.

Resterò sempre chiuso in questo muro
fatto di silenzio e tristezza,
quattro mura tutte intorno con il cielo per sognare
quattro mura senza un tetto per sperare e per soffrire,

e quando cadrà la pioggia i miei capelli si bagneranno,
ma non li asciugherò,
perchè il vento non batterà mai qui...
... qui nel vuoto di quattro mura senza un tetto.



Questa iperprotezione può portare a danni rilevanti
più visibili nell'adolscenza
con sintomi e disagi che se non affrontati in modo appropriato
possono trasformarsi in cronici nella prima età adulta
ed ove ulteriormente trascurati e perduranti
diventare vere e proprie patologie, deviazioni e regressioni.






the wall, 1982

http://www.youtube.com/watch?v=FCMHmDnfD6I


*

The Wall, trasposizione cinematografica del noto album dei Pink Floyd, presentato al 35esimo festival di Cannes nel 1982, premiato dalla critica è studiato tutt'oggi per i suoi contenuti sociali e filosofici.

Il film spiega in modo profondo e toccante come la psiche di un bambino, sebbene nato nel benessere moderno ed in uno degli stati più ricchi d'occidente, possa corrompersi e ammalarsi se non educata, amata, e guidata nella crescita.

Il film parla della storia di Pink che rimasto in fasce orfano del padre morto in guerra, ("dopo tutto erano solo mattoni del muro" - dice del padre e degli altri soldati morti) affronta la vita con la sola madre, una donna ottusa ed iperprotettiva che senza guidarlo e prepararlo lo lascia completamente a se stesso nelle terribili sfide della vita aspettando ogni volta che ritorni a casa, distrutto, sconfitto, come quando cadrà nel tunnel della droga, della xenofobia, tradito e lasciato dalla moglie, rischiando di diventare sempre più alienato, pazzo.


*

 Zitto ora bambino, non piangere.
La mamma realizzerà tutti i tuoi incubi.
La mamma ti trasmetterà tutte le proprie paure.
La mamma ti terrà proprio qui, sotto la sua ala.
Non ti lascerà volare ma potrebbe lasciarti cantare.
La mamma ti terrà sempre al calduccio
Oh piccolo, piccolo.
Certo che la mamma ti aiuterà a costruire il muro.

Zitto ora bambino, non piangere.
La mamma controllerà tutte le tue fidanzate per te.
La mamma non lascerà che chiunque sia sporco entri.
La mamma ti aspetterà alzata finchè non rientri.
La mamma scoprirà sempre dove sei stato.
La mamma ti terrà sempre in salute e pulito.
Oh piccolo, piccolo. Sarai sempre un bambino per me.

dalla canzone "mother" (madre), a sinistra:

*


Nella canzone "the trial" viene celebrato il processo per tutti i crimini e gli errori commessi da Pink.

La madre ovviamente cercherà di discolparsi, imitando addirittura la voce del preside-marionetta e litigandosi il "bambino" con la moglie-scorpione.

Il giudice (terribile e facente parte del sistema corrotto) alla fine lo condannerà alla massima pena per aver fatto soffrire tali "dolci" madre e moglie, e la punizione sarà.. l'abbattimento del muro.. ..cioè.. la salvezza.


*


dalla canzone "the trial" (il processo):

[PM] [parlando al Giudice]
Buon giorno, Verme, Vostro Onore.
L'accusa mostrerà chiaramente che il prigioniero
che ora le è di fronte è stato colto
in flagrante mentre mostrava sentimenti.
Mostrava sentimenti di una natura quasi umana.
Questo non va bene.

Chiamate il preside! [GIUDICE]

[Preside]
Ho sempre detto che non avrebbe concluso
niente di buono, alla fine, Vostro Onore
se mi avessero lasciato fare a modo mio
avrei potuto scorticarlo fino a formarlo.
Ma le mie mani erano legate,
i cuori sanguinanti e gli artisti
lo hanno lasciato andar via impunemente.
Lasciate che lo bastoni oggi.

Pazzo, giocattoli in soffitta sono pazzo. [PINK]
Veramente partito, devono avermi rubato le biglie.

Pazzo, giocattoli in soffitta lui è pazzo. [Coro] 

Chiamate la moglie! [GIUDICE]

[MOGLIE]
Tu brutto stronzo, sei fregato adesso.
Spero che gettino via la chiave.
Avresti dovuto parlarmi più spesso
di quanto hai fatto, ma no!
Tu dovevi andare per la tua strada!
Hai rovinato qualche famiglia ultimamente?
"Solo cinque minuti, Vostro Onore il verme."
"Lui ed io da soli."

[MADRE] [interviene gettandosi sul figlio]
Bambino! Vieni dalla mamma, bambino.
Lascia che ti stringa tra le mie braccia.
Vostro Onore, non ho mai voluto
che finisse nei guai.
Perché mai ha dovuto lasciarmi.
Verme Vostro Onore, lasciate che lo porti a casa!

Pazzo, sopra l'arcobaleno sono pazzo. [PINK]
Sbarre alle finestre.
Ci deve essere stata una porta là 
nel muro quando sono entrato.

Pazzo, sopra l'arcobaleno lui è pazzo. [Coro]

[Giudice]
La prova di fronte alla corte è incontrovertibile,
non c'è bisogno che la giuria si ritiri.
In tutti i miei anni come giudice
non ho mai visto prima
qualcuno che meritasse di più
la massima pena prevista dalla legge.
Il modo in cui hai fatto soffrire
la tua squisita moglie e tua madre
mi riempe del bisogno di defecare.

[PM]
Ma, amico mio,
tu hai svelato la tua più profonda paura.
Ordino che tu venga esposto di fronte ai tuoi pari.
Abbattete IL MURO!


In ultima istanza si può osservare come in occidente se da una parte il patriarcato autoritario si sia estinto col secolo scorso, il matriarcato avvolgente sia ancora vivo e vigoroso, spesso mascherato dietro falsi allarmi, paure inconscie e collettive, o dietro mostri inventati ad hoc, per intorpidire le coscienze e distrarle dagli scopi, dai privilegi, dal controllo univoco sulla vita, oggi insanamente (ed inequamente) nelle sole mani materne.

Ad esempio nel diritto di famiglia dove ancora nel nuovo millennio i bambini non sono visti come liberi soggetti di diritto (art.3/29/30 cost.italiana) ma per lo più oggetti di proprietà della madre la quale nonostante in 3 casi su 4 chieda la separazione (ISTAT 2002), e spesso sia lei a provocarla, ottenga comunque l'affidamento esclusivo o prevalente della prole in oltre il 90% dei casi (ISTAT 2008), assegno di mantenimento nel 95%, ma anche altri temi come il monopolio sul processo di concepimento, riproduzione, ecc.

Molto spesso dietro al possesso psichico e materiale del figlio ci sono forti interessi personali e non, giochi sottesi ed insani,
meccanismi non sempre semplici ed immediati cogliere, azioni che però vengono pensate e compiute ogni giorno, talvolta sotto i nostri occhi, a volte persino nel disinteresse
o addirittura nella compiacenza.

Così si spiega come dopo l'ennesimo dramma
della follia si senta spesso dire:
"..mi pareva tanto un ragazzo tranquillo, un bravo ragazzo."

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il documento è parte della sezione: PERCORSI (http://paternita.info/percorsi) .. altro link correlato: PSICOBOLARIO (conoscere la mente)