Il fenomeno delle separazioni predatorie
(*vedi "LA FABBRICA DEI DIVORZI" ed. San Paolo)
è oramai largamente diffuso in tutto l'occidente.
Vogliamo a tal proposito divulgare una lettera, scritta da una donna,
giuntaci dalla vicina Svizzera (e anche pubblicata dai quotidiani del territorio).
fermiamo le ex mogli -
"Scrivo per esternare indignazione sulla legge riguardante
le separazioni e i divorzi,
con particolare riferimento agli alimenti che gli uomini devono dare per i figli
e per le ex mogli. Esistono molti casi di donne sleali, che lasciano sul lastrico
i mariti dopo avergli già portato via tutto, la casa, i figli,
la sicurezza di una stabile vita in comune.
Questi uomini devono far fronte a una vita diversa contro la loro volontà,
affrontando non solo il crollo emotivo, ma anche quello finanziario.
Ma coraggiosamente, ricominciano da capo, riprendendo i cocci della loro vita
e riprovando a vivere di nuovo felici. Ne avranno il diritto?
Ebbene, se la risposta è sì, che gli si lascino almeno i soldi che guadagnano.
Per questi uomini rifarsi una nuova vita significa riavere di nuovo quello che hanno perso:
ricomprarsi una casa, fare dei viaggi, permettersi di andare a cena fuori,
comprarsi cose belle magari insieme a una nuova compagna. Invece no, non possono,
a causa dell'avidità di certe donne e dell'ingiustizia della legge,
a solo sfavore degli uomini e a favore delle ex-mogli,
anche quando sono state loro a lasciare il tetto coniugale, comportandosi prima male
in privato nei riguardi dei mariti, poi abbandonandoli, portando via i figli [..].
Bisognerebbe smettere di appoggiare queste donne avide e ingiuste
dietro la falsa apparenza di voler sostenere i figli:
in realtà spesso i figli sono usati
come una rendita per vivere da sole e fare i propri comodi. [..]
Se vogliono andarsene per cambiare vita, lo facciano pure, basta che lascino in pace gli ex mariti."
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di Antonella Meneguzzi - dal Corriere del Ticino (4/3/2010 p.42) -
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