l'estate per un padre separato / appello di civiltà ai cittadini tutti
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Scrivo la storia di una pratica incostituzionale che si chiama affido esclusivo/prevalente alla madre,
pratica che si è iniziato oggi faticosamente a debellare,
pratica che i giudici del secolo scorso dicevano fosse "elemento di pace ed equilibrio"
nella famiglia appena separata... consuetudine ottusa tutt'oggi dura a morire
che ha portato tanta distruzione e inutile dolore nella vita di molti papà e figli.
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In breve la mia estate: la ex. parte per le vacanze (Luglio e Agosto)
e mi informa a decisione presa nel mese di Giugno, vedo mia figlia l'ultima volta a metà Giugno.
Obbligato ad organizzarmi a Settembre fisso tutto e lo comunico alla ex.
Lei però per tutto Luglio non risponde, poi qualche giorno fa un SMS di rifiuto;
motivi di comodo poi alla fine scrive che la bambina è troppo piccola (4 anni e mezzo...)
e quando glielo ha chiesto si è messa a piangere...
e che comunque se voglio posso tentare di convincere la bambina per telefono
(si avete letto bene, conservo ancora l'SMS originale!).
Due giorni fa finalmente mi viene "concesso" di vedere mia figlia
dalle 11 alle 19 del giorno dopo... e poi via e purtroppo dovrò partire
per le vacanze già fissate a Settembre da solo.
In sostanza da metà di Giugno a metà di Settembre vedrò mia figlia una sola volta,
una notte in tre mesi.
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Non credo ci sia altro da aggiungere. Nessuno ci ridarà indietro gli anni
non trascorsi insieme in serenità come è sano e come dovrebbe essere.
Però mi auguro che questa cosa possa non accadere mai più,
mai più a nessun’altro genitore e a nessun'altro bambino.
Noi abbiamo una colpa, come cittadini, politici, professionisti, uomini e donne,
se questo avviene. Ora però abbiamo il compito di correggere questo errore,
un dovere verso le future generazioni, ne siamo obbligati
perchè in futuro i nostri figli non possano mai essere deprivati dei figli che avranno.
Questo è l'appello di cui
mi faccio portavoce e per primo mi impegno.
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(firmato, giovane padre)
(italia, autostrada dell'indifferenza)