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False accuse di maltrattamenti: un pericolo per i cittadini di sesso maschile
"la presunzione di innocenza" del Gennaio 2012 - pubblicato da Affaritaliani.it,
Adiantum.it, FamigliaItaliana.com, dal periodico PensaLibero e altri
Il giusto processo (C.I.Art.111) stabilisce condizioni di parità tra accusante ed accusato.
Per l'accusato vale il principio di - presunzione di innocenza - sino a quando non si comprovi reale colpa di un crimine.
Tali principi di tutela dei cittadini oggi però sono a rischio,
violati particolarmente nei confronti della popolazione maschile: di fatto nei casi di denuncie
di violenza o maltrattamenti sporte da una donna la prassi giudiziaria sempre più spesso adotta
provvedimenti di giudizio o arresto preventivo.
Si capisce che ciò è molto grave.
Non passa giorno infatti in Italia che un uomo non venga incarcerato o privato
dei figli (esempio, nel divorzio) “in attesa” di un vero e proprio processo
che stabilisca reali colpe, ma sulla esclusiva base di unilaterale denuncia.
E' così frequente che alcuni partiti di influenza femminista hanno proposto
di formalizzare tale procedura
(si veda anche recente Decreto Femminicidio NDR 2013):
che in fase di separazione venga negato l’affido condiviso - l’accesso libero ai figli -
fino al terzo grado di giudizio (6 anni)
al separato che riceva semplice denuncia anche senza, appunto, regolare processo.
Questa devianza incostituzionale
del diritto ha fatto esplodere rapidamente il fenomeno delle false accuse;
plurime fonti internazionali (Procure, Eurispes, CFA, CDVD, GESEF, ecc..)
riportano come oramai il 40-60% delle accuse di maltrattamenti
si rivelino successivamente al processo false;
percentuale imbarazzante ma che ulteriormente sale all'80-90%
nei casi di separazione; e solo queste ultime in Italia sono 30-50.000 circa l'anno.
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Le persone innocenti travolte da questi eventi (carcere, privazione dei figli, perdita di lavoro o casa)
si trovano ad essere annientate, psicologicamente ed economicamente, emarginate e spinte fuori dalla società,
dalla famiglia e della loro stessa vita.
Le pene per chi compie questi atti di persecuzione e menzogna sono inesistenti.
Alle vittime non viene riconosciuto alcuno dei terribili danni e shock subiti.
Una bomba a orologeria che non tarderà ad esplodere.
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