Taranto, 4 MAGGIO 2008
MI INCATENO A 50 METRI DI ALTEZZA
PER PARLARE DEI PAPA’ SEPARATI DAI FIGLI.
Non è bello scoprire che il coniuge ti tradisce, dolore, umiliazione,
senso di impotenza che ti prende quando pensi a tutto quello che hai costruito, la tua famiglia.
Mesi di silenzi a pensare cosa fare mentre ormai tutto intorno a te si sta sgretolando.
Allora le chiedi: “Ma cosa stai facendo?" e lei risponde: "Io niente perché?"
Lei nega tutto. E' inutile raccontare tanti particolari, ho messo il telefono sotto controllo
ed ho scoperto che erano tre e non uno.
Inevitabili le discussioni, litigi, ho subito maltrattamenti,
4 aggressioni con il coltello,
mia moglie ha persino minacciato di gettare giù da 6° piano la mia bambina.
Ho detto a mia moglie: "Sarai la rovina dei nostri figli, vattene da casa!"
Ed è così che mi sono ritrovato in carcere con la falsa accusa di abusi sessuali su mia bambina
di 9 anni e altre mille false accuse di violenza e maltrattamenti.
Ho fatto 60 giorni di carcere, sapete voi cosa è un carcere? No, non lo sapete.
Le guardie mi volevano spezzare le mani con un bastone, solo perché suonavo il campanello
per chiedere un collirio da mettere nei miei occhi pieni di lacrime.
Il 5° giorno in carcere un Giudice mi ha interrogato e mi ha detto:
"Lei abusa di Giulia, sua figlia minore" ed io guardando il Giudice negli occhi
ho detto: "Non ho capito! ..perché io sono qui?" e il Giudice: "perché lei abusa di sua figlia minore".
Ho cominciato a piangere, a singhiozzare, non capivo le domande del Giudice,
non ricordo cosa ho risposto ma alla fine dell'interrogatorio il Giudice ha detto:
"Rimandatelo a casa questo qui".
Ed è così che dopo 15 giorni di carcere mi sono fatto 45 giorni di arresti domiciliari in casa di mia madre.
Il resto è peggio di ciò che ho appena raccontato compreso il fatto che uscito dagli arresti domiciliari, ho scoperto e documentato che il poliziotto che mi ha personalmente arrestato usciva con mia moglie.
Nell'incidente probatorio mia figlia che MAI ha formulato l'accusa ha detto:
"il mio papà mi vuole bene ed io pure gli voglio tanto bene".
In tribunale al termine dell'interrogatorio mia figlia piangendo,è corsa verso di me,mi si è buttata
in braccio dicendomi: "Aiutami papà, aiutami! ma cosa vogliono questi da me?".
Intanto il giudice della separazione, ha assegnato la mia casa e i figli a mia moglie
alla quale passo ancora il mantenimento per lei.
Era il 6 giugno 2003, sono trascorsi 5 anni e da allora,
vivo in un ripostiglio di 7,3 metri quadrati con un letto una scrivania ed una sedia
al 7° piano su un terrazzo.
Assolto da tutte le false accuse, gli avvocati ed i tribunali mi hanno tolto 25.000 euro e non è finita.
Il 2 aprile 2008 mia figlia, che posso vedere solo 10 ore a settimana,
ascoltata dal giudice della separazione ha detto: "Mi avete tolto il mio papà da 5 anni,
voglio stare più tempo con il mio papà".
Tutto il resto è normale storia di una separazione tra coniugi dove i papà non contano nulla
e se non ti ha ucciso la tua donna, ci pensano Tribunale, Assistenti sociali,
Psicologi, Avvocati ad ucciderti.
Ci pensano anche Giornali e TV che continuano strumentalmente a mentire dicendo che l'uomo è violento.
Non so se di più o di meno, i figli vengono uccisi insieme ai papà.
Gridando Rivoglio i Miei Figli mi sono incatenato il 12 settembre 2007
davanti al Tribunale dei minori di Taranto.
Gridando Rivoglio i Miei Figli mi sono incatenato il 30 gennaio 2008
per 4 giorni davanti al Tribunale civile di Taranto.
Gridando Rivoglio i Miei Figli giorno 4 maggio 2008, salirò a 50 metri di altezza
su un edificio di Taranto e incatenato, lancerò migliaia di volantini per raccontare
dei 2.000 papà separati che ogni anno si suicidano in Europa.
Un giorno lontano quando morirò se non mi uccideranno prima,
vorrei che i miei organi fossero donati a Giudici bisognosi ma.. non ho più occhi per piangere,
non ho più i polmoni per gridare, ho il fegato avvelenato dal tempo,
mi è rimasto ben poco ma anche se ferito e sanguinante, ho un grande cuore che batte solo per i miei figli.
Chissà se quel giudice con il mio cuore capirebbe quanto male ha fatto ai papà, ai loro figli
ed a tutta la società.
NON AVETE NESSUN DIRITTO DI TOGLIERE I FIGLI AI PAPA'.
Firmato: SERGIO NARDELLI di Taranto, uno dei tanti papà.