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" Non posso pensare ad alcuna primaria necessità per l'infanzia se non quella di avere padre. "
-- Sigmund Freud (1856-1939)
Oggi ho visto un padre ed un figlio parlare in tenerezza.
Da qui parte la mia riflessione.
Ho pensato alla mia infanzia, ai miei trent’anni ed ha quello che ho osservato intorno, e mi sono chiesto:
avete mai visto una madre coi figli piccoli? se ha una femmina la chiamerà Principessina, se ha un maschio Principino.
E avete mai visto un padre? se ha una femminuccia la chiamerà principessina, e se ha un maschietto..
già, se ha un maschio? ..non lo chiamerà.
Mi rendo conto di aver visto da sempre troppi uomini lontani dai loro figli,
lontani dagli abbracci, dall’affetto; uomini troppo uomini per essere papà si potrebbe scherzare;
uomini scappati o assenti, negli sguardi, nel calore.
Uomini silenziosi e chiusi, come avessero paura,
come se non conoscessero quel "piccolo loro" che hanno davanti.
Con le figlie aperture, dialoghi, c’era chi si metteva seriamente in discussione.
Ma col figlio.. gelo.. silenzio.
Eppure ne avrebbero avute di cose da dire: il piccolo loro stava diventando ragazzo,
ed un uomo adulto ne ha di cose da insegnare:
quante paure, sofferenze, involuzioni e giri a vuoto evitati
se solo ci fosse stata parola, cuore.
Oggi ho capito che questi uomini sono stati semplicemente uomini
con la ferita di un padre mai tenero, presente, mai davvero avuto.
Uomini che hanno trasferito poi il meccanismo della solitudine
e dell'indifferenza ai loro figli.
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Se guardo la storia dell’umanità vedo una donna che nel secolo scorso è uscita dalle miserie
e dalle gabbie delle epoche oscure fatte di guerra e sopravvivenza.
Ma l’uomo No. L’uomo non ha avuto ancora il suo ’68.
Porta ancora i pesi di quel mondo dove era poco più che numero,
mezzo per procacciare, dove figlio e padre venivano divisi, pressati, incasellati fino
ad essere spesso tragici competitori l’uno con l’altro.
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C’è molto poco di umano in questo.
Qual'è il futuro di una società dove viene negata ad un bambino
la tenerezza e la bellezza di un papà
che carezza con le sue mani, i suoi occhi, il suo corpo,
e tutto il suo modo di essere uomo e padre.
Oggi ho visto un padre ed un figlio parlare in tenerezza.
Ed ho visto nei loro sguardi il Re che ama il suo Principino diventato grande,
ed il Principe che ama il suo vecchio saggio Re.
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(in foto: il mio principe)
DAL SAGGIO PADRE, BISOGNO DEI PICCOLI, BISOGNO DELLA SOCIETA':
" Crescere un figlio per un uomo non è solo un compito che lo realizza nella società,
ma è anche un momento di apprendimento profondo come pochi altri potranno capitare nel corso della vita. [..]
Aiutare un figlio a crescere ed a comprendersi ci restituisce la capacità di comprendere noi stessi
perché nell’osservarlo, nel notare le sue evoluzioni, rivediamo integralmente tutte le tappe della strada
che ci ha portati ad essere ciò che siamo oggi, ci da la possibilità di migliorarci ulteriormente
e di coltivare una generazione che un buon padre si auspica sarà migliore della sua. "
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