Due amici di lunga data (già compagni di scuola) entrambi giovani dottori alle prime armi presso lo stesso ospedale si trovano ad assistere un uomo settantenne con pochissimo tempo rimastogli da vivere. I due ragazzi che a fine turno avevano una festa decidono di sacrificare la loro serata per tener compagnia a quel signore e cercare di fargli passare dignitosamente le sue ultime ore; parleranno e si confronteranno nottetempo fino a quando l'uomo non chiuderà definitivamente gli occhi.

La rimozione della paura (e quindi del senso) della morte è uno dei principali fattori del disagio, dell'alienazione e del materialismo della società odierna. E come qualsiasi paura non affrontata (cioè accantonata nell'ombra) questa finisce col moltiplicarsi e prendere il sopravvento/potere sulla nostra esistenza quotidiana (l'esatto opposto di ciò che volevamo). In poche parole, non affrontando il concetto di morte, non si affronta nemmeno quello di vita, e ciò che si vive diventa una vuota insulsa copia di ciò che avrebbe potuto essere.

Questa sequenza ha il pregio di affrontare l'argomento con leggerezza e profondità assieme, attraversando molte figure e sentimenti umani.. due fraterni amici che fanno dono spontaneo di se stessi e del fuoco del loro sincero affetto a quell'uomo/padre che sta per lasciare questa dimensione; un dono figlio-padre che poi viene ricambiato e diventa dono padre-figlio, e come in un motore i due poli avviano il ciclo virtuoso e autentico dell'amore umano, sentimento eterno che va oltre ed accorpa tutte le nostre singole vite rendendole non più inutili e finite..

.. >> VEDI LA SEQUENZA FILMICA <<